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Bentornata Chantal
2019
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Questa è la storia di Chantal, una bimba congolese di un anno e mezzo, a cui la vita ha offerto la possibilità di tornare a sorridere.

Tutto comincia nel luglio del 2018 quando la piccola, cardiopatica e affetta da Hiv, arriva in condizioni disperate, nella Pediatria di Kimbondo, l’unico presidio ospedaliero gratuito della estrema periferia di Kinshasa.

Viene immediatamente sottoposta, dopo le necessarie e immediate cure d’emergenza, ad una serie di visite approfondite. La diagnosi è spaventosa: i medici accertano un grave difetto interventricolare, all’origine di una complicata e difficilmente risolvibile cardiopatia.

La malattia non le consente di crescere in maniera regolare. La piccola mostra i segnali di un ritardo nello sviluppo psicomotorio e deve sottoporsi a continui controlli. La presenza dell’HIV, poi, complica ulteriormente un quadro clinico già compromesso e costringe Chantal ad assumere costantemente farmaci antiretrovirali per la sieropositività.

La Pediatria di Kimbondo si prende cura con amore di Chantal, facendo tutto il possibile per lei, ma la struttura non è in grado di effettuare l’intervento chirurgico al cuore, per la complessità delle procedure che richiedono una dotazione tecnologica di livello avanzato.

La Fondazione InSé Onlus, da dieci anni impegnata nella Repubblica Democratica del Congo, e in particolare nella Pediatria, forte dell’esperienza maturata negli ultimi anni in progetti di natura simile con altri bambini affetti da gravi patologie non operabili nel loro paese di origine, regala una speranza di vita alla bambina. Il caso viene sottoposto all’équipe dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, che propone di effettuare un intervento fondamentale per il futuro della bambina.

La Fondazione InSé porta avanti il progetto, raccogliendo i fondi necessari per coprire il viaggio della piccola, il ricovero in ospedale, l’intervento, e l’assistenza medica successiva.

Chantal arriva in Italia a fine settembre 2018, viene operata e per mesi si sottopone alle cure necessarie. I medici e le infermiere si affezionano a questa bimba tenace che lotta per vivere. Le sue condizioni migliorano velocemente, i progressi sono inaspettati ed evidenti.

Il 7 maggio 2019 in un aereo diretto in Congo c’è lei, con gli occhi al cielo pieni di gioia di vita e con il cuore gonfio di felicità e le braccine pronte a stringere la sua famiglia.



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