Questa
è la storia di Chantal, una bimba congolese di un anno e mezzo, a
cui la vita ha offerto la possibilità di tornare a sorridere.
Tutto
comincia nel luglio del 2018 quando la piccola, cardiopatica e
affetta da Hiv, arriva in condizioni disperate, nella Pediatria di
Kimbondo, l’unico presidio ospedaliero gratuito della estrema
periferia di Kinshasa.
Viene
immediatamente sottoposta, dopo le necessarie e immediate cure
d’emergenza, ad una serie di visite approfondite. La diagnosi è
spaventosa: i medici accertano un grave difetto interventricolare,
all’origine di una complicata e difficilmente risolvibile
cardiopatia.
La
malattia non le consente di crescere in maniera regolare. La piccola
mostra i segnali di un ritardo nello sviluppo psicomotorio e deve
sottoporsi a continui controlli. La presenza dell’HIV, poi,
complica ulteriormente un quadro clinico già compromesso e costringe
Chantal ad assumere costantemente farmaci antiretrovirali per la
sieropositività.
La
Pediatria di Kimbondo si prende cura con amore di Chantal, facendo
tutto il possibile per lei, ma la struttura non è in grado di
effettuare l’intervento chirurgico al cuore, per la complessità
delle procedure che richiedono una dotazione tecnologica di livello
avanzato.
La
Fondazione InSé Onlus, da dieci anni impegnata nella Repubblica
Democratica del Congo, e in particolare nella Pediatria, forte
dell’esperienza maturata negli ultimi anni in progetti di natura
simile con altri bambini affetti da gravi patologie non operabili nel
loro paese di origine, regala una speranza di vita alla bambina. Il
caso viene sottoposto all’équipe dell’ospedale pediatrico
Bambino Gesù, che propone di effettuare un intervento fondamentale
per il futuro della bambina.
La
Fondazione InSé porta avanti il progetto, raccogliendo i fondi
necessari per coprire il viaggio della piccola, il ricovero in
ospedale, l’intervento, e l’assistenza medica successiva.
Chantal
arriva in Italia a fine settembre 2018, viene operata e per mesi si
sottopone alle cure necessarie. I medici e le infermiere si
affezionano a questa bimba tenace che lotta per vivere. Le sue
condizioni migliorano velocemente, i progressi sono inaspettati ed
evidenti.
Il
7 maggio 2019 in un aereo diretto in Congo c’è lei, con gli occhi
al cielo pieni di gioia di vita e con il cuore gonfio di felicità e
le braccine pronte a stringere la sua famiglia.