L’associazione "Amici di Cortina" con il progetto "hub for AFRICA" ha fatto del Continente Nero la sua missione principale. Da anni scende nelle strade polverose dei villaggi più poveri per prendersi cura dei bambini malati di Aids. Nel 2010 ha deciso di puntare sul Mozambico, terra feconda eppure maledetta. Per evitare sprechi di risorse, spesso connaturali alle mille attività di beneficienza, lavora gomito a gomito con le ONG presenti stabilmente sul territorio, prima fra tutte il CUAMM Medici con l'Africa.
Quest'ultima è infatti da anni attiva sul territorio ed è proprio a Beira che gestisce un ospedale e lavora ogni giorno per risollevare gli standard sanitari. Il CUAMM Medici con l’Africa ogni anno recluta, infatti, tanti giovani laureati dell’Università di Padova e di altri prestigiosi atenei italiani, riuscendo a fare formazione in loco a medici e paramedici autoctoni.
L'associazione "Amici di Cortina" è convinta che l’unica possibilità di apparire credibili agli occhi delle genti africane sia entrare nel cuore dei ragazzi passando attraverso i sorrisi protettivi delle loro madri. È per questo che ha preso a cuore uno dei tanti progetti che ruota intorno all'ospedale di Beira.
Con le mamme del posto, dunque, si preoccupa di raggiungere ogni villaggio (anche il più sperduto) per insegnare alle donne attività domestiche di autosostentamento come la sartoria e l’agricoltura. In due anni spera di poter aiutare centinaia di famiglie del Mozambico a migliorare la propria alimentazione, favorendo l’assimilazione completa dei farmaci antiaids loro somministrati.
Ritiene sia importantissimo coordinare il gruppo di mamme affinché seguano costantemente anche i bambini orfani e monitorino la regolarità delle cure. Assumere un farmaco alla stessa ora del giorno, una banalità disarmante nell’emisfero boreale, non è così semplice se non si dispone di orologi e calendari: i medici del CUAMM, però, son riusciti a spiegare alle donne l’importanza di un rito così fondamentale: oggi loro stesse illustrano agli altri abitanti del villaggio come ottimizzare il percorso sanitario.
Un gruppo di mamme di Beira stanno inoltre tentando di acquistare un terreno e realizzarvi una sede dove coordinare le mille attività di volontariato che le vedono protagoniste: dal sostegno nutrizionale, al supporto psicologico, dal contributo economico all’educazione sanitaria. L’associazione vuol fare di questa oasi felice un centro di accoglienza per sieropositivi orfani, una struttura all’avanguardia e a misura di bimbo.
L’impegno finanziario complessivo richiesto dal progetto per i suoi primi due anni è di 35.000 Euro
Di cui: 25.000 Euro raccolti durante l'edizione estiva 2010 di "Cortina InConTra"
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